𝐒𝐏𝐀𝐙𝐈𝐎 𝐒𝐂𝐄𝐍𝐈𝐂𝐎: 𝐃𝐎𝐕𝐄 𝐈𝐋 𝐓𝐄𝐀𝐓𝐑𝐎 𝐃𝐈𝐕𝐄𝐍𝐓𝐀 𝐕𝐈𝐓𝐀

A Soverato, Spazio Scenico non è solo una scuola di teatro, ma un vero e proprio laboratorio di emozioni, un luogo dove i giovani allievi imparano a conoscere se stessi attraverso l’arte della recitazione. Qui il palcoscenico non è solo uno spazio fisico, ma una dimensione in cui i sogni prendono forma e la creatività diventa espressione autentica.

𝑮𝒍𝒊 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒗𝒊𝒔𝒕𝒂𝒕𝒊: 𝒗𝒐𝒄𝒊 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒖𝒏𝒊𝒔𝒄𝒆

Dietro ogni spettacolo c’è un universo di dedizione e passione, guidato da professionisti che trasformano il teatro in un’esperienza di crescita profonda. Abbiamo raccolto le testimonianze di chi, con il proprio talento, trasforma ogni spettacolo in un’esperienza unica e indimenticabile. 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒐 𝑷𝒓𝒐𝒄𝒐𝒑𝒊𝒐, regista e presidente dell’Associazione Spazio Scenico, condivide la sua visione di un teatro che non è solo spettacolo, ma anche formazione e scoperta. 𝑰𝒈𝒐𝒓 𝑮𝒖𝒍𝒍𝒂̀, musicista e autore della colonna sonora, racconta come le note possano dare voce alle emozioni più profonde. 𝑴𝒂𝒓𝒊𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑩𝒓𝒖𝒛𝒛𝒆𝒔𝒆, costumista, spiega come ogni abito sia parte integrante della narrazione scenica. E infine, 𝑮𝒊𝒂𝒏𝒏𝒊 𝑪𝒐𝒓𝒂𝒔𝒂𝒏𝒊𝒕𝒊, artigiano per passione, svela la magia di un allestimento capace di trasportare il pubblico in mondi lontani.

A calcare le assi del palcoscenico, sono i giovani attori della scuola, chiamati a dar vita a 𝑶𝒅𝒊𝒔𝒔𝒆𝒐, un’opera che fonde mito e contemporaneità, trasformando il teatro in un viaggio straordinario dentro e fuori di sé.

𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨, 𝐜𝐨𝐧 “𝑶𝒅𝒊𝒔𝒔𝒆𝒐” 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚 𝐮𝐧’𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐥𝐞 𝐫𝐚𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐢𝐜𝐚. 𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐎𝐝𝐢𝐬𝐬𝐞𝐚 𝐢𝐧 𝐮𝐧’𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐞𝐚𝐭𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐒𝐜𝐞𝐧𝐢𝐜𝐨?

L’idea è quella di proporre ogni anno la rappresentazione di un’opera classica che possa essere utile agli studenti anche nel loro percorso scolastico, infatti attraverso l’azione e la narrazione scenica, qualsiasi opera rimane impressa nella memoria dei giovani attori. Il teatro può diventare uno strumento didattico prezioso, un supporto per le materie scolastiche, ma anche un modo per rafforzare l’autostima e guidare i ragazzi a un pensiero consapevole. Ed è un potente mezzo educativo attraverso il quale i ragazzi esplorano la conoscenza dei classici attraverso una interpretazione personale, scoprendo emozioni e sfumature inaspettate.

𝑰𝒈𝒐𝒓 𝑮𝒖𝒍𝒍𝒂: 𝒍𝒂 𝒎𝒖𝒔𝒊𝒄𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒂̀ 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒂𝒍 𝒎𝒊𝒕𝒐

Per trasmettere le giuste emozioni al pubblico, ha ritenuto necessario rendere contemporaneo il testo e accompagnarlo con una colonna sonora capace di far vibrare i sentimenti più profondi di ogni spettatore. “𝐴𝑑 𝑖𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑟𝑚𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒” continua Gullà “𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑛𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑎 𝑒 𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑖, 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑖 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑚𝑜𝑠𝑓𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑙𝑒 𝑒𝑚𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑒𝑣𝑜𝑐𝑎𝑟𝑒”.

𝐈𝐠𝐨𝐫, 𝐜’𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐨 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐭𝐢𝐞𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨? 𝐒𝐞 𝐬𝐢̀, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́?

Uno dei momenti più emozionanti è stato il canto dei marinai che salpano. Un passaggio su cui ho lavorato tantissimo. Rappresenta la sfida e la caparbietà di Odisseo, che è anche un po’ la mia.

𝐌𝐚𝐫𝐢𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐁r𝐮𝐳𝐳𝐞𝐬𝐞: 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐮𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐯𝐨

I costumi, in teatro, sono parte integrante della narrazione. Mariella Bruzzese ha lavorato con passione per dare vita ai personaggi di “Odisseo”: “𝐼𝑙 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑢𝑚𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎𝑟𝑒, 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑖”

La scelta dei tessuti equivale alla creazione di un quadro; i tessuti devono essere rigorosamente adatti alla tipologia dell’abito da creare e devono rispecchiare i dettami cromatici stabiliti. Quando gli attori vanno in scena deve vedere nel suo complesso l’immagine che ha concepito, proprio come se fosse un quadro.

𝐌𝐚𝐫𝐢𝐞𝐥𝐥𝐚, 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐦𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢, 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥’𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐩𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚?

Ovviamente ogni personaggio ha una sua specifica personalità, ed è in base a questa seleziono la tipologia di tessuti.

Per esempio Alcino, re dei Feaci, vestirà un senape brillante, Il costume di Circe, invece, esce dagli schemi: ho reinterpretato un costume del ‘700, sotto la cui gonna è celata una gabbia … non posso svelare altro … Infine, per le pecore ho inteso disegnare dei costumi che richiamano il realismo.

𝐐𝐮𝐚𝐥’ 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐮𝐦𝐞 𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 è 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐚?

Circe. E’ stato un lavoro complesso.

𝑰𝒍 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒂: 𝒅𝒊𝒆𝒕𝒓𝒐 𝒍𝒆 𝒒𝒖𝒊𝒏𝒕𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒐 𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒂𝒄𝒐𝒍𝒐

Racconta con orgoglio Franco Procopio: “𝑆𝑖𝑛 𝑑𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑓𝑎𝑟 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀ 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑛𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑡𝑒𝑎𝑡𝑟𝑎𝑙𝑒. 𝑁𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑠𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑡𝑒 𝑠𝑖𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑒 𝑠𝑝𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑒𝑒, 𝑚𝑎𝑔𝑖𝑐ℎ𝑒. 𝐸𝑑 𝑒̀ 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑒̀ 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝐺𝑖𝑎𝑛𝑛𝑖 𝐶𝑜𝑟𝑎𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑖, 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 <𝑎𝑟𝑡𝑖𝑔𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑓𝑎𝑖 𝑑𝑎 𝑡𝑒>”.

Anche la scenografia ha un ruolo essenziale e Gianni Corasaniti ha dato forma al mondo di Odisseo: “𝐹𝑟𝑎𝑛𝑐𝑜 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎 𝑙𝑒 𝑠𝑢𝑒 𝑖𝑑𝑒𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑜 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑜 𝑒 𝑚𝑖𝑜 𝑓𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑟𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎, 𝑙𝑜 𝑒𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑛𝑜𝑖 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟 𝑠𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑙𝑙𝑒𝑠𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑐𝑜𝑙𝑖 𝑒̀ 𝑢𝑛’𝑜𝑐𝑐𝑎𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑖𝑜 𝑓𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜, 𝑢𝑛’𝑜𝑐𝑐𝑎𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜. 𝑀𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎𝑟𝑙𝑎 𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑔𝑒𝑛𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖”.

𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨, 𝐪𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐥’𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨?

Le prove sono tutte emozionanti, ma l’emozione più grande arriva dalla consapevolezza dell’insieme. La trasformazione dei ragazzi, che iniziano i corsi pieni di incertezze e con scarsa motivazione, in attori entusiasti e propositivi è un valore grande, la mia vera gratificazione.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐡𝐚 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧’𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢𝐨𝐬𝐚?

Ogni spettacolo presenta le sue difficoltà, ma la nostra è una squadra affiatata e ben rodata. Per noi le difficoltà sono opportunità per mettere in campo idee, competenze e talenti. Ascolto sempre i suggerimenti dei ragazzi: spesso i loro consigli portano a scelte sceniche inaspettate e geniali.

Concludiamo il nostro viaggio dietro le quinte di Spazio Scenico con una riflessione dello stesso regista: “𝐼𝑙 𝑡𝑒𝑎𝑡𝑟𝑜 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑠𝑠𝑢𝑎𝑙𝑒, 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑖. 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑠𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑟𝑢𝑜𝑙𝑖 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑖𝑙𝑖 𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑒, 𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑟𝑖𝑜. 𝐼𝑙 𝑡𝑒𝑎𝑡𝑟𝑜 𝑒̀ 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎̀, 𝑒̀ 𝑠𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑎, 𝑒̀ 𝑒𝑚𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑢𝑟𝑎”.

E questo, in fondo, è il vero significato di Spazio Scenico: un luogo dove la magia del teatro si fa vita, e la vita, ogni sera, si illumina sotto le luci della ribalta.

Lorena Pallotta per Davoli Zone