
Lβartista compie un cammino e raccoglie oggetti. βPer chi resta e chi parte”
La casa, con i suoi oggetti, come luogo di partenza. La memoria di cosa si lascia, il viaggio verso un altrove. Tutto questo, in una sorta di dialogo tra chi parte e chi resta, o magari ritorna. Tra i momenti clou della seconda giornata del festival βnTramenti, a Cardinale, la performance artistica di Maria Jole Serreli, sul tema βMaria alla ricerca delle sue radiciβ. Serreli, le cui opere in Calabria sono esposte anche al Mabos, in Sila, Γ¨ unβartista che vive in Sardegna e utilizza come linguaggio espressivo la creazione di sculture con materiale di riciclo.
La sua straordinaria performance, partendo dal ponte pedonale di Cardinale, ha attraversato la strada principale del paese, fino ad arrivare sul sagrato della Chiesa Matrice. Fortissima la suggestione, il misticismo evocato dalla sua figura femminile, che a piedi scalzi, con una sedia al seguito (simbolo della casa, di un rifugio dove fermarsi a pensare e dove accogliere) ha compiuto una sorta di processione nelle vie di Cardinale, durante la quale ha raccolto diversi oggetti consegnati dalla gente, lungo il percorso. Oggetti semplici (un centrino fatto a mano, una pignata di terracotta, piatti decorati, immagini religiose, un mattone, un ferro di cavallo, una vecchia fotografia), ma con la potenza di rievocare una memoria, familiare o collettiva, perchΓ© simboli di aggregazione, condivisione.
Dal vivo, al termine del percorso, Serreli ha dato vita a una scultura, nata proprio dallβassemblaggio degli oggetti a lei donati in piazza. Vengono uniti usando lo spago, come tessitura di una trama, alla cui base cβΓ¨ proprio la sedia usata nella performance. Che da vuota diventa piena, come una sorta di valigia, che accoglie i ricordi e pezzi di vita. Alla fine, lβartista esce di scena, suscitando straniamento e sbigottimento. “Questo Γ¨ quello che rimane, quando qualcuno se ne va”, spiega la voce narrante. Resta l’opera da ammirare, da oggi patrimonio della comunitΓ di Cardinale. βSulle sedie i nostri antenati si sedevano davanti alla porta di casa. Poi, queste sedie si sono svuotate delle presenze di chi Γ¨ partito, emigrato. CosΓ¬, quelle sedie si sono riempite di memorie, di ricordi. Chi vive fuori dalla propria terra, vive di ricordiβ spiega la critica d’arte Maria De Giorgio.
Rosita Mercatante segue ‘nTramenti Festival per Davoli Zone – Portale dello Jonio